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LUOGO E/O PERIODO DI ATTIVITA' |
| | ABLS | Stato | Finlandia |
| | ABLE | Località | Hangö |
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PREMI |
| | NSC | Notizie biografiche | Membro della Helsinki School, Sandra Kantanen si è laureata alla University of Arts and Design (l’attuale Aalto University School of Art, Design and Architecture) nel 2003. Durante il Master ha trascorso un anno a Pechino, come studente in scambio formativo presso la Central Academy of Fine Arts. Il suo particolare percorso di studi l’ha portata a esplorare il tema della natura attraverso un approccio singolare, che unisce una attitudine tipicamente finlandese verso questo soggetto di ricerca alla tradizione pittorica cinese di paesaggio. Determinata ad approfondire
le peculiarità della visione orientale, Kantanen giunge in Cina nel 2000 scoprendo che “la maggior parte delle montagne sacre, raffigurate per migliaia di anni, erano state pressoché distrutte dall’inquinamento oppure trasformate in località turistiche. Questo – spiega l’artista, con parole riportate da Alistair Hicks nel testo incluso in Sandra Kantanen. Landscapes (Hatje Cantz, 2011) – mi ha spinta a ricercare un paesaggio che non esiste realmente, un’immagine idealizzata”. Da allora Kantanen ha dedicato la sua ricerca alla creazione di un mondo idilliaco attraverso opere che, realizzate in diversi paesi del mondo come il Tibet, il Giappone, la Croazia o la Finlandia stessa, evocano a tratti atmosfere orientali senza tuttavia appartenere ad alcun luogo né ad alcun tempo. Il carattere ideale di questi paesaggi è sottolineato dalla particolare tecnica messa a punto dall’artista, che sfrutta le qualità della stampa digitale ai pigmenti per raggiungere un mix originale tra fotografia e pittura. Le immagini sono infatti connotate da un’ambiguità estetica che induce a interrogarsi sulla loro origine. La fotografia non è più un mezzo per testimoniare una realtà data ma la base per disegnare sperimentalmente una natura paradisiaca e incontaminata, forse esistita in un’epoca lontana, forse raggiungibile nelle zone più incontaminate del pianeta, o forse, infine, eternamente accessibile solo attraverso l’immaginazione. Ma l’artista, la cui presenza è resa esplicita dai segni del suo intervento sulla superficie della carta, diviene il tramite per rendere possibile questa arcadia, fatta di fiori delicati e di nebbie soffuse, di specchi d’acqua e riverberi di luce, di stagioni che si mescolano come i colori autunnali che tingono le foglie. |
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